Santi Simone e Giuda Taddeo

Nell’elenco degli Apostoli San Simone viene accompagnato dalla specificazione “cananeo” o da quella di “zelota” (MC 3,18 – LC 6,15). Entrambi i termini indicano uno di quei devoti Israeliti ardenti di zelo per Dio, la sua Legge, il suo culto… anche nella vita civile.

Pare che fosse imparentato con Giuda Taddeo e quindi con Giacomo, tutti membri della famiglia di Gesù. Ebbe come campo di predicazione l’Egitto, la Mesopotamia, la Persia; ora isolatamente, ora in collaborazione con Giuda Taddeo.

Secondo narrazioni antiche, si afferma che il suo martirio fosse stato l’essere segato a metà, come avvenne al profeta Isaia, stando all’apocrifo “Ascensione di Isaia”.

Nella Basilica di San Pietro in Vaticano ai Santi Simone e Giuda Taddeo è dedicato l’altare della crociera a sinistra, oggi di San Giuseppe. Nulla di preciso si può affermare delle sue reliquie.

La festa liturgica di san Simone insieme a san Giuda Taddeo ricorre il 28 Ottobre.

San Giuda Taddeo è una deformazione popolare del termine Teuda. Per distinguere questo apostolo dal traditore il Vangelo specifica “di Giacomo” (Lc 6,16), cioè il fratello, come san Giuda Taddeo stesso si qualifica, agli inizi della sua Lettera. Il ministero dell’evangelizzazione san Giuda Taddeo dapprima lo svolse nella Palestina e ragioni limitrofe, successivamente in Armenia e Persia. Sempre stando alle antiche tradizioni, San Giuda Taddeo avrebbe subito il martirio mediante lapidazione e poi finito con una mazza o con una lancia, la quale è diventata il distintivo iconografico del santo. Il martirio sarebbe avvenuto in Libano. Le sue reliquie sono sparse in varie città.